Giulio Spini, una storia nella storia.
Con numerosa partecipazione di pubblico, amici, estimatori e numerosi giovani, si è svolta recentemente a Morbegno la presentazione del volume dedicato a Giulio Spini. Edita dall’Istituto Sondriese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, di cui Spini fu tra i fondatori e per quindici anni presidente, la monografia tratta la molteplicità degli interessi e l’attività a tutto campo di questa personalità valtellinese di grande rilievo nella storia locale e non solo del Novecento. Fausta Messa ricostruisce con ricchezza di dettaglio le vicende della partecipazione di Spini alla Resistenza nelle file garibaldine, una meditata scelta di opposizione al nazifascismo derivata dalla profonda educazione cristiana e dalla sua formazione pedagogica.
Giulio Spini fu anche tra i fondatori della Democrazia Cristiana Valtellinese, avvenuta proprio durante il periodo di clandestinità. In questo partito militò per quasi cinquant’anni, in profonda aderenza alle vicende nazionali, impegnato in dialogo e pensiero con Giuseppe Dossetti prima, Ezio Vanoni e i più rappresentativi esponenti della corrente di sinistra del partito come Piero Bassetti e Luigi Granelli poi, alla partecipazione alla vita politica e intellettuale locale di cui fu protagonista del confronto e del dialogo interno e all’esterno con i partiti dell’arco democratico.
Alfonsina Pizzatti, che ha curato questa parte, lo descrive come “profeta armatissimo di idee” e legge il suo percorso nella Democrazia Cristiana come “una storia nella storia”.
A rendere giustizia di un pensiero sussurrato, a volte, tra gli addetti ai lavori e che cioè “Spini era un politico ma non sarebbe stato un amministratore”è il bel saggio di Giacomo Tognini dove, accanto alla declinazione dei principi ispiratori dell’attività amministrativa, irrinunciabili per l’efficacia della stessa, sono descritte le numerose attività amministrative in cui Giulio Spini si impegnò: dalla sindacatura di Morbegno che fu il primo comune valtellinese a dotarsi di un piano urbanistico, alla presidenza dell’Unità Sanitaria Locale, all’impegno, non facile, perché la provincia si dotasse di una azione programmatoria sia urbanistica, sia economico sociale, alla partecipazione al consiglio e al direttivo del BIM, al percorso progettuale e politico della Lecco-Colico, fino agli eventi calamitosi di Tresenda con 17 morti del 1983 e quatto anni dopo quelli del luglio 87 che di morti ne fecero 25.
Scritti, interventi, riflessioni, soprattutto metodo, basato sulla collegialità, l’ascolto, il dialogo con le minoranze.
Giulio Perotti prende invece in esame la figura di “indiscusso protagonista di almeno un sessantennio di giornalismo valtellinese, svoltosi in modo particolare sul Corriere della Valtellina, che spazia, senza pretese di esaurirne i temi dalla politica locale, nazionale e internazionale, alla storia, dalla critica letteraria e artistica all’arguta e salace polemica, dall’erudita prosa d’arte alla brillante narrativa, alla memorialistica fino alla vera e propria didattica”.
Ricco di riferimenti e spunti, il saggio di Perotti è di godibilissima lettura, integrato da una piccola antologia di scritti di Spini colti ed umoristici.
Lo Spini Storico è affrontato da Bianca Ceresara Declich che sottolinea come dai suoi scritti si evinca la sua capacità "di guardare al lungo periodo senza appiattirsi sulla dimensione puramente narrativa"e come le idee guida della sua ricerca storica siano state: l’attenzione privilegiata al mondo contadino, la nascita, nel corso dei secoli, di "uno spirito di valle", del legame del nostro territorio con Como e la Lombardia fino all’affermazione del municipalismo montano come realtà civile e politica.
Importante, anche se non completata, la storia del movimento cattolico in Valtellina in cui gli avvenimenti locali sono narrati nel quadro del movimento cattolico italiano.
Laura Bordoni si propone invece di ricostruire sinteticamente l’attività di ricerca di Giulio Spini presentando uno sguardo alle letture e agli studi maturati nel corso della giovinezza e proseguiti per tutta la vita.
Le testimonianze di Silvana Tirloni,Roberto Marchini e Mauro Del Barba ci restituiscono sprazzi di intensa umanità unita a un ricordo dei figli che così si conclude “ci ha lasciato una testimonianza limpida di valori vissuti, un esempio di inestimabile integrità e di dedizione al bene comune”.
Il libro è in vendita nelle edicole e nelle librerie di Sondrio, Morbegno e Chiavenna