Una scuola dedicata a Carla Melazzini

 

Venerdì 22 dicembre alle ore 14 la Scuola per l'Infanzia di viaToti a Sondrio sarà dedicata a Carla Melazzini. Carla è figlia di Michele Melazzini e di Anna Fabbri, nata a Sondrio nel 1944, ultima di cinque figli. Carla riceve un'educazione profondamente cattolica, testimoniata anche dagli scritti del padre, noto e importante esponente del cattolicesimo locale del dopoguerra. Di intelligenza penetrante e riflessiva frequenta il Liceo Classico e successivamente si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia alla Normale di Pisa dove incontra Cesare Moreno che sarà suo compagno di vita e di lotta. Con lui, Sofri e altri compagni partecipa al movimento di Lotta Continua, una delle maggiori formazioni della sinistra extraparlamentare impegnata a distruggere e a ridurre le diseguaglianze sociali allora particolarmente oppressive. Siamo alla fine degli anni 60 e inizio 70. La ribellione di Carla é quindi contro la repressione, l'obbedienza, la rassegnazione e, nello stesso tempo una scelta verso l'uomo nella sua parte più povera e nella sua totalità. Scelta che, come si constata aprendo il vocabolario, ha numerosi sinonimi e nessun contrario. Va quindi a vivere a Napoli con Cesare ed avrà due figli: Giuseppe e Lucia. Qui si dedica ai ragazzi che hanno abbandonato la scuola senza riuscire a raggiungere la terza media nei quartieri degradati della periferia della città: Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio....dando origine al progetto "CHANCE" che, insieme alla scuola, è attivo nei quartieri, nei diversi luoghi di aggregazione e coinvolge ragazzi, educatori, famiglie e operatori sociali incidendo così nel corpo sociale di una comunità disastrata e bisognosa. Il suo NO ad un contesto di cattolicesimo tradizionale, come poteva essere quello valtellinese, ha avuto un valore propositivo, costruttivo e creativo che ci ricorda come oggi dire NO a una politica volgare, alle ingiustizie economiche che ci circondano, all'idea che si possano accettare come normali guerre, fame, schiavitu infantile, sia un'arte difficile e perduta. Nel solco di Danilo Dolci e di Lorenzo Milani,Carla ha saputo dire i suoi NO trasformandoli in tanti SI' per combattere la separazione, l'allontanamento, la privazione, l'assenza della bellezza e dell'educazione di cui erano e sono vittime molti ragazzi. Legatissima alle sue sorelle, due delle quali hanno fatto scelte di dedizione ai poveri, tornava regolarmente in Valtellina, innamorata delle sue montagne. Venerdì le verrà dedicata una scuola. Giusto riconoscimento perché Carla ha dato sostanza di vita, fino alla fine, a parola, pensiero, energia e azione ad un obiettivo alto ricongiungendosi infine a quella linea ideale che aveva respirato nella sua famiglia sondries

Alfonsina Pizzatti