25 Aprile, patrimonio ancora non condiviso

Anche quest'anno si registrano polemiche, contrasti, reciproche incomprensioni attorno a questa data che, a distanza di molti anni dai fatti che intende ricordare, risulta sì essere entrata a far parte ormai della nostra memoria collettiva ma non di quella condivisa. Se infatti la memoria collettiva rimanda ad un unico passato cui nessuno di noi può sottrarsi e che coincide appunto con la nostra storia, la memoria condivisa - come scrive Sergio Luzzato - sembra quasi presumere un'operazione più o meno faziosa di azzeramento delle identità e di occultamento delle differenze.  Il rischio sarebbe allora quello di una smemoratezza patteggiata, di una comunione della dimenticanza. Quegli avvenimenti lontani nel tempo costituiscono una storia che spesso ancora divide noi italiani e lascia indifferenti tanti giovani.  La Resistenza è il fulcro ideale da cui traggono origine la democrazia repubblicana e la nostra Carta Costituzionale di cui celebriamo i 70 anni ed è stata un fenomeno complesso: non solo guerra partigiana, non solo vittoria di una parte ma anche, a noi sembra, un momento attraverso il quale il popolo italiano ha preso coscienza che il futuro di ciascuno è legato ad un comune destino. Se dalla Resistenza sono nate la nostra Costituzione e la democrazia significa che in essa c'erano i caratteri originari della riconciliazione e della convivenza civile. L'augurio per questo 25 Aprile  è che sia occasione per ritrovare o rafforzare, in tempi in cui la divisione sembra prevalere su quasi tutto, le nostre radici fondative e un autentico sentimento nazionale unito al ricordo per tutti coloro che, convinti della bontà della loro lotta, hanno sacrificato la loro vita.  Onoriamo la Resistenza con questo ricordo di Tina Anselmi, recentemente scomparsa, del giornalista Gianni Riotta.

 

http://riotta.it/articoli/tina-partigiana-ministro/

 

 

AP