Omaggio a "La Grande Bellezza". Giovanni Battista Mazza al Festival Internazionale di musica organistica di Magadino
Sarà l’organista e direttore d’orchestra sondriese Giovanni Battista Mazza con le voci femminili dell’Ordinary Ensemble - unici artisti italiani presenti - ad inaugurare questa sera la 56° edizione del Festival Internazionale di Musica Organistica di Magadino in Svizzera. Nel concerto d’apertura presso la Parrocchiale di Magadino, la “Grande Bellezza” accosta il XII secolo al XXI secolo: la musica non ha età, e nemmeno la bellezza. ““La Grande Bellezza” - spiega Mazza - è il titolo di un noto film diretto da Paolo Sorrentino, premiato da un Oscar come miglior film straniero. Il film si apre con una citazione tratta “Da Viaggio al termine della notte” di Louis-Ferdinand Céline, che funge da chiave di lettura introduttiva per il "viaggio" narrato ne “La Grande Bellezza”: "Viaggiare, è proprio utile, fa lavorare l'immaginazione. Tutto il resto è delusione e fatica. Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. Ecco la sua forza. Va dalla vita alla morte…” La forza di questo contrasto è ben espressa dalla colonna sonora, accostamento quasi schizofrenico di brani di ogni epoca e stile che, di vota in volta, sanno sottolineare fino all'estremo tanto il pessimo gusto del mondo che circonda il protagonista quanto la raffinata sensibilità che si riversa in alcune scene, di "grande bellezza” per l’appunto. Tra queste - prosegue Mazza - il primo impatto, l'inizio del film, con un coro femminile che esegue “I Lie” di David Lang, partitura originale e suggestiva costruita sul testo di un canto yiddish di Joseph Rolnick; oppure la meditazione introspettiva di Arvo Pärt sulle parole di una poesia di Robert Burns, cantate con l'accompagnamento dell’organo. L'organo apporta un elemento di eternità per la sua stessa natura ineffabile e molti suoi rimandi all'antichità; al tempo stesso, in altri contesti e con armonie diverse, riconduce le emozioni all'epoca più recente dei suoi surrogati elettronici, che fanno da cornice al mondo "mondano" nel quale i fili della storia si intrecciano. L'organo con le voci, come nel Requiem for my friend di Zbigniev Preisner e le voci sole, nude, che cantano in coro The Lamb, incantevole pagina dell'inglese John Tavener, nostro contemporaneo, a fianco del conductus monodico Beata viscera di Magister Perotinus, che ci riporta nel mondo sonoro della Scuola di Notre Dame, a Parigi attorno al XII secolo. Al termine, ancora le voci con l'organo: The Beatitudes - il titolo sarebbe da scrivere in russo - di Vladimir Martinov, originale per coro ma da molti conosciuto nella versione per quartetto d'archi, una delle "tracce" più note del film di Sorrentino. Queste “tracce” segnano il percorso di un insolito programma per un concerto con l’organo. Attorno a queste tappe si articolano altri brani organistici e vocali; la scelta opta, in ogni caso, per la faccia raffinata della medaglia, quella che, senza dimenticare il mondo rumoroso della città, si concede il lusso di riposare nella pace della chiesa, al suono austero o mistico dell'organo, di riallacciarsi a temi antichi e immergersi in atmosfere vicine all'origine della nostra cultura e della civiltà cui oggi si affiancano e sovrappongono”. A Magadino, in estate, si parlano tutte le lingue, sono attesi artisti dal Portogallo, dall’Inghilterra, dal Giappone, dalla Francia e naturalmente della Svizzera: spetterà all’organo parlare al posto degli attori, e questa lingua che chiamiamo “musica” è universale, la capiscono tutti. Un’edizione questa che - sottolineano gli organizzatori - incarna la tradizione e la modernità della nostra manifestazione: due poli per alcuni versi lontani o persino incompatibili ma che, una volta combinati, fanno scintille! I programmi di quest’anno sono estremamente variegati - concludono - e spesso coniugano musica antica e musica moderna: è la prova che giovani e meno giovani possono andare d’accordo e che nessuno s’annoierà. Il prestigioso Festival si concluderà il 20 luglio. Per saperne di più basta consultare il sito http://www.organ-festival.ch/.