La persona e il lavoro fondamenti dell’impegno della CISL

In prossimità del congresso provinciale che si terrà a Morbegno il 13 e 14 marzo abbiamo incontrato Mirko Dolzadelli, 42 anni, sposato con Elisa e papà di Mario e Lorenzo, per una conversazione sull’esperienza maturata in questi anni alla guida della CISL provinciale.

D) La prima quasi ovvia domanda è quali riflessioni e convinzioni hai maturato nel corso di questa esperienza. R) Ho maturato ancora di più la dimensione glocale dei fenomeni che dilatano gli effetti della crisi e del cambiamento in atto ormai su tutto il nostro territorio. Siamo dentro le stesse ansie e gli stessi smarrimenti di tutti i cittadini del mondo. Però anche i temi che possono generare opportunità sono i medesimi: abbiamo aziende manifatturiere importanti e solide che hanno risposto meglio alla crisi, settori di nicchia ma di grande potenzialità e interesse come l’agroalimentare, il lapideo o quello del legno, dobbiamo invece sviluppare più opportunità nei servizi, soprattutto nel turismo dove il cambiamento interessa il passaggio da un turismo di massa ad uno più di qualità che va ad intrecciarsi inevitabilmente con altri settori come quello enogastronomico, l’artigianato e il commercio. Poi abbiamo temi strategici su cui lavorare, primo tra tutti quello energetico e quello creditizio. 

Infine, non certo ultimo per importanza, l’istruzione, la cultura, la sanità e la formazione dove abbiamo situazioni di eccellenza accanto ad altre con forti criticità 

 

D) Il problema del lavoro è ormai al centro di tutti i dibattiti: un lavoro sempre più precario in un mondo reso ancor più precario dalle regole (o non regole) della globalizzazione. In questo contesto qual’è la linea della CISL?

R) Per la persona e per il lavoro, sempre. Che poi è anche il titolo del nostro congresso perché, da sempre, per la Cisl il lavoro ruota intorno alla centralità della persona, della comunità e del territorio, il lavoro non deve essere solo un mezzo di sussistenza, ma deve rappresentare l’elemento essenziale di realizzazione e completamento umano. Creare e generare lavoro è la vera priorità del Paese e del sindacato.  Nel corso di questi anni la CISL ha cambiato pelle: da sindacato che tutela il lavoro è diventato promotore di nuove occupazioni attraverso: specifiche politiche del lavoro e alleanze locali con categorie del no-profit e le istituzioni, per stimolare nuove forme di imprenditorialità. Ad esempio: premiando le start-up, organizzando campi scuola giovani, tessendo iniziative sindacali di frontiera (con i Grigioni), facilitando rapporti tra istituzioni e imprese pronte a investire in ricerca e innovazione, incalzando la politica a realizzare interventi strutturali capaci di migliorare i servizi alle imprese. 

 

D) La crisi in atto mostra il suo stretto rapporto con l’avanzata di nuove tecnologie e cambia lo scenario sociale rendendo molto più difficile, anche per il sindacato, trovare forme adeguate a garantire sviluppo e realizzazione della persona attraverso il lavoro. Quanto ne è consapevole la CISL?

R) Ne siamo coscienti, sappiamo che spesso manca la declinazione pratica -che noi chiamiamo la seconda gamba- nel rendere connesse tra loro domanda e offerta e per questo abbiamo attivato uno sportello-lavoro che accompagni le persone in nuove ricerche. Come proposte, già in parte in fase di realizzazione segnalo: 

  • sostegno con specifica premialità per imprese o filiere che creano lavori di qualità in settori con elevate prospettive occupazionali (per esempio i servizi alla persona)
  • sostegno alla formazione continua di chi è già occupato detassando le imprese che investono in formazione
  • sostegno all’alternanza scuola/lavoro come anello per migliorare l’orientamento scolastico 
  • sostegno al contrasto dell’abbandono scolastico e universitario
  • sostegno ai tirocini extracurricolari a neo laureati o diplomati come primo contatto con il mondo del lavoro spesso usato per mascherare lavoro sottopagato 
  • superamento di una politica di annunci a favore di politiche attive, principale terreno e strumento d’azione nella gestione della crisi
  • contrasto al falso lavoro autonomo e sostegno a quello vero, rafforzando le tutele per i collaboratori, anche a partita IVA, per dare sostegno a un mondo su cui si regge una parte importante della nostra economia
  • e infne va affrontata senza demagogia la questione dei Voucher che, per ora, non hanno contribuito a ridurre il sommerso ma paradossalmente lo hanno favorito, introducendo significative limitazioni al loro ambito di utilizzo in modo tale che siano circoscritti alle attività realmente occasionali

D) Il tema centrale del vostro congresso, ma direi della vostra filosofia di azione, é dunque la persona prima ancora del lavoro
R) Certo perché il lavoro è un mezzo attraverso il quale la persona si realizza, un mezzo per le sue relazioni, la sua crescita, in sostanza la sua identità. Non c’è sviluppo o crescita generale e personale senza lavoro e non può esserci lavoro solo legato alla produzione e al consumo. È su questi temi che, in questi anni, anche il tavolo di Camaldoli ha cercato di produrre rifleessioni e proposte concrete (il lavoro che cambia, il lavoro che manca). Stare insieme tra soggetti che hanno la stessa visione diventa un prezioso intreccio tra riflessione e traduzione pratica. A questo proposito condivido il manifesto lanciato recentemente a Torino GENERATIVI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI in cui questo movimento invita a ripensare e a immaginare la nostra libertà: una libertà mai così ampia raggiunta dall’uomo dei nostri tempi e spesso tanto impotente perché prigioniera dei grandi apparati tecnico-economici e della nostra soggettiva volontà di potenza e di affermazione in continua espansione. Una libertà che spesso ci riempie di cose ma ci lascia vuoti e disuguali.

Alfonsina Pizzatti