“La forza di un ideale”

"La forza di un ideale", un titolo veramente desueto, di questi tempi in cui gli ideali sembrano riservati agli ingenui o agli sprovveduti, quello del libro pubblicato in questi giorni da Tarcisio Maffina. Presentato come un diario è in realtà quasi un romanzo epico, romantico e suggestivo al tempo stesso. Racconta la cronistoria di un’avventura, generata da un grande dolore, e di un sogno realizzatosi con la forza della giovinezza e dell’amicizia: la costruzione, quaranta anni fa, sui ruderi del rifugio Cederna in alta Val Fontana di un nuovo e attrezzato rifugio (per chi si trovasse nel bisogno) da allora denominato "Rifugio Cederna - Maffina". Attilio e Fedele Maffina erano i giovani fratelli di Tarcisio morti sul Pizzo Coca. Tarcisio, allora ventenne, con un fratello e un gruppo di giovani amici dedicarono tempo, fatica e giovinezza a ideare, trovare i materiali e costruire la nuova struttura. Di questo libro colpiscono, al di là del racconto dell’opera in se stessa, altri aspetti: innanzitutto la delicatezza e il lirismo della scrittura, l’animazione della natura, alberi, sassi, legni, fiori quasi in simbiosi con questi ragazzi che parlano e scherzano continuamente tra loro mentre lavorano, l’amore pieno di fascino per la montagna che contempli in tutta la sua bellezza perché, come sostiene l’autore, le montagne "se le ami ti parlano", i dialoghi, degni appunto di un romanzo.

Tarcisio scrive questo testo l’anno dopo il termine della costruzione sulla scorta del diario, quasi giornaliero, che aveva tenuto durante i lavori insieme a schizzi e disegni realizzati a china nelle pause che documentano, insieme al progredire dell’impresa, il clima e i momenti di quella vita in comune. Il testo originale, scritto ovviamente a mano come nei diari che si rispettano, è stato digitalizzato da Mariella Folli, amica di Tarcisio affetta da distrofia muscolare avanzata, oggi scomparsa. A lei e alla sua "caparbietà" è infatti dedicato questo lavoro che, in sostanza, ci parla di generosità, di gratuità, di abnegazione, di amicizia e di dedizione.  

Un messaggio autentico per rinnovare in noi stessi questi sentimenti in questo Natale che un virus inaspettato sembra averci sequestrato.

 

*Il libro, patrocinato dal CAI di Sondrio e dal Comune di Chiuro è in vendita nelle edicole e nelle librerie.

Redazione